Conoscere Leonardo Santi è stato uno dei regali più belli che questo progetto mi potesse riservare.
Leonardo non ha mai pianificato di creare quella che oggi è un’icona di Eccellenza fiorentina, il suo scopo era più semplice: condividere qualcosa di buono, sincero e autentico con la sua famiglia e la sua comunità, come puro atto d’amore e memoria.
Forse Leonardo aveva ben intuito che le piccole cose belle hanno tanto valore salvifico quanto le più grandi opere dell’uomo.
Il cantuccio: un biscotto nostrano che non ha mai ambìto a raggiungere l’eroismo estetico del David di Michelangelo eppure ne condivide l’atto salvifico, con la sua bellezza modesta, pura e semplice e il suo potere evocativo.
Un curioso titolo di giornale narra che uno dei suoi cinque figli accidentalmente sbagliò qualcosa nell’impasto, e al rimprovero seguì il merito di un risultato eccezionale a tal punto che Leonardo continuò a “sbagliare l’impasto” per i successivi cinquant’anni!
[...] grazie al lungimirante lavoro del figlio Marco. È a lui che si devono le innovazioni che hanno trasmesso e portato questo amore oltre i confini italiani, che ha immaginato un futuro che onorasse e diffondesse il semplice e autentico gusto della passata infanzia che il profumo dei biscotti del Santi ha cristallizzato nel Tempo.
Marco e i suoi fratelli conservano gelosamente il quaderno di ricette scritte a mano da “babbo” Leonardo Santi; un tesoro prezioso dai bordi sgualciti e dal sapore umano.
Tutto inizia nei primi anni ‘60, quando Leonardo Santi nel suo forno, per realizzare biscotti e altre delizie propone le ricette della tradizione, utilizzando solo materie prime genuine e seguendo le sue piccole intuizioni per rendere originali i prodotti che vende in bottega. Nascono così i cantucci al cioccolato o ai fichi; i Brutti ma Buoni in tante varianti, le torte, le colombe a Pasqua e i panettoni per Natale. Il figlio Marco, nel cuore del quartiere di Sant’Ambrogio, prosegue nelle sperimentazioni e nascono così nuove specialità, tra cui una speciale torta mantovana o il Pan Felice.E naturalmente c’è il pane, il cui impasto leggero e con tanti alveoli è frutto della scelta di una farina con molta forza e di tempi di lievitazione misurati.Impasti e preparazioni avvengono nel laboratorio a vista dal quale escono anche una irresistibile schiacciata all’olio e tanti tipi di brioche, servite anche ripiene. Altro punto vendita, Leonardo Boutique, in via Porta Rossa 14.
«Paca» — il ristorante nuova stella Michelin di Prato — celebra la Pasqua con la colomba artigianale del giovane pasticcere Gabriele Palumbo, in collaborazione con Forno Leonardo di Firenze. Nata da un’attenta selezione degli ingredienti, questa colomba è realizzata con lievito madre, lievitata 24 ore, punteggiata all’interno dal cioccolato al caramello salato Noalya e ricoperta all’esterno da una voluttuosa glassa al gianduia. Che sprigiona il suo profumo seducente non appena il dolce pasquale viene liberato dall’involucro e la fragranza avvolge i sensi, raggiungendo precisamente l’obiettivo del pasticcere, quello di esprimere un elevato tasso di golosità e rotondità aromatiche. Sulla latta che la contiene è riprodotto uno dei dipinti dell’amico e artista pistoiese Salvatore Magazzini, le cui opere sono esposte anche nelle sale del ristorante, con le sue tinte dense e decise, che si appoggiano sui tratti sfuggenti di scorci dalla luce calda e profonda.
Sixty years ago, in the heart of Tuscany, a man named Leonardo led his life according to three inviolable principles: offering traditional recipes, using only genuine raw materials, and following his personal insights to create exceptional products in his store. These values made his bakery famous throughout the region, attracting people from all corners of Tuscany in search not only of bread but also the sweets he sold there, including his famous chocolate cantucci.Leonardo, dedicated to experimentation, was never satisfied, and one day, by mistake, he created a unique recipe that allowed him to achieve a flavor and aroma he had never tasted before. And thus was born the secret ingredient that made Leonardo’s cantucci in Florence unique, soft and fragrant.Sixty years later, in the old 1900 workshop in the Sant’Ambrogio district, Leonardo’s son Marco continues his father’s culinary art, producing traditional and new specialty cookies, from chocolate cantucci with orange peel to Brutti ma Buoni with pistachio, from traditional Mantovana to cookies with figs. Even today, at 90 years old, Leonardo is still present in Marco’s life, teaching him the secrets of the trade and sharing valuable tips and recipes.In Marco’s open workshop, traditional methods and quality ingredients are used, lovingly producing each product by hand. The aroma of freshly baked bread, Tuscan schiacciata, fragrant cantucci and filled brioche permeates the streets of the historic center, drawing you powerfully to Marco’s workshop.But today that bakery in the heart of Florence is so much more. The products have the stamp of Italian authenticity. The cantucci are soft with an enveloping flavor. Take a bite and enjoy the explosion of chocolate. Same goes for panettone or the traditional Easter dove. Soft to the touch and with an intense flavor, the temptation is too great for your sweet tooth.This is one of the products that, born in Florence, are now expanding throughout the world. Ordering Leonardo’s cakes from the United States, for example, is extremely easy.Just go to the site, choose products from the catalog, complete the shopping cart and enter your home address. If you order it from New York, within hours the package will be with you, ready to be unwrapped.And from your Manhattan home, savoring a chocolate cantuccio will transport you back to sunny Italy. This is the power of made-in-Italy products: to be recognizable everywhere, even thousands of miles away.